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Filippo Brunelleschi

Filippo Brunelleschi: Maestro Rinascimentale e la Cupola di Firenze

Filippo Brunelleschi

  • Aggiornato giovedì, 08 feb 2024

Ei ci fu donato dal cielo per dar nuova forma all’architettura: con queste parole, Vasari sottolinea l’importanza della personalità artistica di Filippo Brunelleschi. Nato a Firenze nel 1377, Filippo è figlio di un notaio. Poco portato per la legge, il padre si risolve presto di metterlo a bottega come orafo.

Le immagini fornite sono esclusivamente a scopo illustrativo e potrebbero non riflettere esattamente la realtà del prodotto o del contesto.

Le sue prime opere sono, infatti, d’oreficeria; egli partecipa alla realizzazione dell’altare argenteo di San Jacopo a Pistoia e risulta appartenente alla corporazione degli orafi. I suoi veri interessi sono, però, rivolti all’architettura. Ne costituisce prova una testimonianza che lo dice piuttosto svogliato presso la bottega, mentre si dedica alacremente agli studi prospettici, effettuando una serie d’esperimenti ottici dal grande valore scientifico.

Risale al 1401 la sua partecipazione al celebre concorso, indetto a Firenze, per la realizzazione della seconda porta del Battistero, voluto dall’Arte dei mercanti di Calimala. Alcune fonti lo indicano quale vincitore ex aequo con il Giberti, altre lo dicono secondo: questa sconfitta, se vera, lo avrebbe indotto a lasciare Roma. Certo è che Brunelleschi manca dai documenti cittadini nel periodo tra il 1401 e il 1416, mentre esistono alcune testimonianze su di lui e sull’amico Donatello a Roma. E’ nella città eterna che Brunelleschi si avvicina alla classicità e la studia minuziosamente. L’architetto fiorentino è uno studioso appassionato, come dimostra anche la sua cultura universale. Egli, oltre che eccellente architetto, è matematico, esperto di geometria, inventore di macchine per l’edilizia, ingegnere militare e navale, creatore persino di strumenti musicali, studioso della letteratura, in particolare della “Divina Commedia” di Dante Alighieri.

La sua affermazione artistica avviene con la Cupola del Duomo di Firenze. Per aggiudicarsene la realizzazione, Brunelleschi nel 1418 partecipa ad un concorso. Pure questa volta gli viene affiancato il Ghiberti, che presto però scompare dalle testimonianze relative alla costruzione e viene unanimemente escluso dai risultati ottenuti sulla splendida cupola. Brunelleschi ultima l’opera nel 1436. Negli anni di lavoro al Duomo, egli porta avanti altri importanti progetti. Nel 1419 realizza “L’Ospedale degli Innocenti”, nel 1421 la “Sagrestia Vecchia”, nel 1423 la “Chiesa di San Lorenzo”, tra il 1430 e il 1440 attende a “Santa Maria del Fiore”, alla “Cappella de’ Pazzi”, a “Palazzo Pitti”, alla “Chiesa di Santo Spirito”. All’incredibile numero di progetti realizzati, Brunelleschi affianca altre attività. Sono numerosi i suoi viaggi a Roma, Ferrara e Mantova per motivi artistici. Si reca anche a Lucca e Pisa, chiamato per le sue doti d’ingegnere militare.

A Firenze, inoltre, realizza impianti di scenotecnica, come quello in San Felice in Piazza, per la discesa dell’Arcangelo Gabriele, durante una rappresentazione. La morte lo coglie nel 1446 mentre attende ad un’opera, intento ad uno dei numerosi progetti lasciati in eredità agli artisti che da lui prenderanno avvio per rinnovare la concezione artistica coeva. Viene sepolto con grandi onori nella navata destra del Duomo.

di Concetto Vecchio

© Riproduzione riservata


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