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Edouard Manet

Edouard Manet: Il Maestro dell'Impressionismo

Edouard Manet

  • Aggiornato giovedì, 08 feb 2024

Scopri l'incredibile maestria di Edouard Manet attraverso un viaggio artistico che ti immergerà nel suo genio pittorico su WebConcetto. L'arte di Manet prende vita come mai prima d'ora!

Le immagini fornite sono esclusivamente a scopo illustrativo e potrebbero non riflettere esattamente la realtà del prodotto o del contesto.

Nasce a Parigi, e subito si dimostra poco incline agli studi e molti interessato al disegno e alla pittura, alla famiglia dopo lunghi tentativi non resta che assecondare la passione del figlio. La sua formazione incomincia nel 1850 presso Thomas Couture, un mediocre pittore accademico, per cui Manet mostra presto una forte insofferenza.

Tenta più volte di presentare opere ai Salons ma vengono rifiutate, nel 1861 conosce Degas. Nel 1869 l’artista che non abbandonerà mai del tutto la pittura di atelier, realizza i primi quadri in en plain air. Si scontra anche con i salon che rifiutano le sue opere. Più avanti esporrà anche se non in prima persona le opere dove gli impressionisti hanno dato luogo. Negli anni successivi l’artista soffre di frequenti crisi depressive e più avanti inizieranno i sintomi dell’atassia con una progressiva e dolorosa paralisi agli arti inferiori dovuta alla sifilide. Nonostante ciò dipingerà fino al giorno della sua morte nel 1883. Il dipinto che iniziò la sua stagione artistica fu “la colazione sull’erba”.

Fu subito al centro di un vero e proprio scandalo, Parigi rimase indignata dal realismo del nudo in primo piano : venne accusato di volgarità e malizia, infatti venivano dipinti molti nudi, ma quel nudo rappresentava una ragazza del tempo, non una dea del passato o un personaggio mitologico, fu questo a destare scandalo; inoltre i due uomini sull’erba non indossavano vesti classiche o abiti rinascimentali, ma gli orribili costumi moderni francesi. Si rimproverava a Manet di aver abbandonato il linguaggio accademico o della mitologia.

La critica comunque non si limitò al soggetto rappresentato, infatti venne criticata anche la tecnica; Manet venne accusato di non saper usare la prospettiva e il chiaroscuro, strumenti considerati indispensabili per un pittore; Delacroix lo giudicherà così “ l’arte di Manet ha tutta l’asprezza die frutti che non matureranno mai”.

Nel dipinto personaggi e sfondo sono trattati in modo diverso, sembra quasi che i personaggi siano incollati sullo sfondo come se si trattasse di figure prive di volume e di consistenza; il senso della profondità nel dipinto non è dato dal disegno ma dai piani successivi degli alberi e delle fronde. I colori sono stesi con pennellate veloci, giustapponendo toni caldi a toni freddi per creare un contrasto che li renda più vivaci. L’atmosfera del dipinto risulta per tanto fresca e luminosa; Manet si proclama così il poeta delle sensazioni.

di Concetto Vecchio

© Riproduzione riservata


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